La Seconda Guerra di Indipendenza
Contesto storico e cause della guerra
Dopo la fallita Prima Guerra d’Indipendenza (1848-1849), il dominio austriaco sull’Italia settentrionale era stato ristabilito, ma il desiderio di unificazione non si era spento. Il Regno di Sardegna, ora sotto la guida di Vittorio Emanuele II e del primo ministro Camillo Benso di Cavour, cercava di espellere l’Austria dall’Italia.
Cavour capì che il Piemonte non poteva affrontare l’Austria da solo e cercò alleati. L’occasione arrivò nel 1858, con l’incontro segreto di Plombières tra Cavour e Napoleone III, imperatore di Francia.
Accordi di Plombières (1858)
- La Francia si impegnò ad aiutare il Piemonte in caso di aggressione austriaca.
- In cambio, il Piemonte avrebbe ceduto alla Francia Nizza e la Savoia.
- Dopo la vittoria, l’Italia sarebbe stata riorganizzata in quattro stati, con il Regno di Sardegna alla guida dell’Italia settentrionale.
Fasi della guerra (Aprile – Luglio 1859)
1. Lo scoppio della guerra (Aprile 1859)
Cavour provocò diplomaticamente l’Austria, spingendola a dichiarare guerra al Piemonte il 26 aprile 1859. Questo attivò l’alleanza con la Francia.
L’esercito franco-piemontese era composto da circa 120.000 soldati francesi e 70.000 piemontesi, contro un esercito austriaco di circa 220.000 uomini guidato dal generale Gyulay.
2. Le principali battaglie (Maggio – Giugno 1859)
- Battaglia di Montebello (20 maggio 1859): Prima vittoria franco-piemontese, che sollevò il morale delle truppe.
- Battaglia di Magenta (4 giugno 1859): Decisiva vittoria francese, che permise l’ingresso trionfale di Napoleone III e Vittorio Emanuele II a Milano (8 giugno 1859).
- Battaglia di Solferino e San Martino (24 giugno 1859): Una delle battaglie più sanguinose del XIX secolo, con oltre 40.000 vittime. La vittoria franco-piemontese costrinse l’Austria alla ritirata.
Questa battaglia fu così cruenta che ispirò Henry Dunant a fondare la Croce Rossa Internazionale.
L’armistizio di Villafranca e la fine della guerra
Nonostante le vittorie, Napoleone III decise di fermarsi: temeva l’intervento della Prussia e voleva evitare un conflitto troppo lungo.
Il 11 luglio 1859, firmò l’armistizio di Villafranca con l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe senza consultare Cavour. L’accordo prevedeva:
- L’Austria cedeva la Lombardia alla Francia, che poi la girò al Regno di Sardegna.
- Il Veneto rimaneva sotto controllo austriaco.
- Gli stati dell’Italia centrale (Toscana, Modena, Parma, Romagna) sarebbero stati restaurati ai precedenti sovrani.
Cavour, indignato, si dimise in segno di protesta, ma il processo di unificazione era ormai inarrestabile.
Conseguenze della Seconda Guerra d’Indipendenza
- Annessione della Lombardia al Regno di Sardegna (1859).
- Annessione dell’Italia centrale (1860): Dopo la guerra, i Ducati di Parma, Modena, Toscana e Romagna si unirono spontaneamente al Piemonte, grazie a plebisciti popolari.
- Cessione di Nizza e Savoia alla Francia (1860) in cambio del sostegno ricevuto.
- Avvio dell’unificazione italiana: Con l’arrivo di Garibaldi e la Spedizione dei Mille (1860-1861), il processo di unificazione divenne irreversibile.
La Seconda Guerra d’Indipendenza segnò una svolta decisiva nel Risorgimento italiano, permettendo al Piemonte di espandere il suo territorio e rafforzare la sua leadership nel processo di unificazione, che si sarebbe completato con la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861.