I Promessi Sposi: riassunto e tematiche per ciascun capitolo del romanzo
I Promessi Sposi – Riassunto del Capitolo 10
Il capitolo 10 è interamente dedicato alla storia della Monaca di Monza, il cui vero nome è Gertrude. Attraverso un lungo flashback, Manzoni racconta la sua infanzia e adolescenza, mettendo in luce le ingiustizie subite e il condizionamento familiare che l’ha costretta alla vita monastica. Questa vicenda è uno dei passaggi più drammatici del romanzo, in cui Manzoni denuncia la brutalità delle imposizioni sociali e familiari dell’epoca.
L’infanzia di Gertrude: un destino già segnato
Gertrude nasce in una famiglia nobile e potente, dove le regole dinastiche impongono che solo il primogenito possa ereditare il titolo e i beni. Gli altri figli vengono destinati alla carriera ecclesiastica, per evitare di dividere l’eredità.
Fin da bambina, Gertrude viene manipolata per accettare la sua futura vita da monaca:
- Cresce in un ambiente in cui tutti le parlano del convento come della sua unica scelta, senza mai considerare altre possibilità.
- Fin da piccola, le viene fatto credere che essere monaca sia un onore e un destino naturale per lei.
- Ogni volta che mostra un minimo di esitazione o ribellione, viene punita o ignorata, facendola sentire colpevole e senza alternative.
Manzoni mostra come la famiglia usi la psicologia della persuasione e del ricatto affettivo per piegare la volontà di Gertrude, facendola sentire in colpa ogni volta che pensa a una vita diversa.
La ribellione e la punizione
Quando diventa adolescente, Gertrude inizia a prendere coscienza della sua condizione e sogna una vita diversa. Per la prima volta, inizia a ribellarsi al suo destino, ma è troppo tardi.
Un giorno, in un impeto di disperazione, scrive un biglietto compromettente a una serva di famiglia, in cui esprime i suoi veri sentimenti e il suo desiderio di libertà. Questo biglietto viene però scoperto dal padre, che reagisce con freddezza e severità.
A questo punto, la sua sorte è segnata: il padre e la famiglia la sottopongono a un’umiliazione crudele, isolandola e facendole vivere giorni di angoscia e paura. La ragazza è costretta a chiedere perdono e, ormai schiacciata dalla pressione familiare, cede e accetta di diventare monaca.
L’ingresso forzato in convento
Gertrude entra nel monastero di Monza tra grandi celebrazioni, ma nel suo cuore è devastata. Manzoni descrive con profonda empatia il suo dolore:
- Non ha mai scelto questa vita, ma è stata costretta con l’inganno e la coercizione.
- Dentro di sé prova odio e rabbia repressa, ma non può ribellarsi.
- Una volta diventata monaca, non può più tornare indietro e si sente intrappolata.
Il convento, anziché essere un luogo di pace e preghiera, diventa per lei una prigione, piena di ipocrisia e falsità. Gertrude sviluppa un carattere ambiguo e tormentato, oscillando tra momenti di gentilezza e atti di durezza e rabbia.
Gertrude e il suo futuro oscuro
Alla fine del capitolo, Manzoni suggerisce che Gertrude, nel tentativo di riempire il vuoto della sua vita, farà scelte sbagliate e si lascerà coinvolgere in situazioni pericolose. Il suo passato di costrizione e sofferenza la spingerà a cadere in trappole morali e a diventare un personaggio ambiguo nel corso della storia.
Temi principali del Capitolo 10
- L’ingiustizia sociale e familiare: La storia di Gertrude denuncia l’abuso di potere delle famiglie nobili, che impongono destini ai propri figli senza dar loro libertà di scelta.
- Il condizionamento psicologico: Manzoni mostra come la volontà di una persona possa essere piegata attraverso manipolazione e coercizione emotiva.
- La ribellione soffocata: Gertrude tenta di ribellarsi, ma viene punita e costretta alla sottomissione.
- Il convento come prigione: Per Gertrude, il monastero non è un luogo di pace, ma di sofferenza e repressione.
Questo capitolo segna un cambio di tono nel romanzo, introducendo un personaggio profondamente tragico e complesso, che avrà un ruolo cruciale nel destino di Lucia.