Il Decadentismo, la reazione al Positivismo, al Realismo e al Naturalismo

Il Decadentismo è una corrente letteraria e artistica nata in Europa nella seconda metà del XIX secolo, particolarmente fiorente tra gli anni 1880 e 1890. Nato come una reazione al Positivismo, al Realismo e al Naturalismo, il Decadentismo si distingue per una visione disincantata e pessimista della realtà, basata sul rifiuto dei valori borghesi e del progresso scientifico. La parola “decadente”, che inizialmente aveva una connotazione negativa, viene rivalutata dagli artisti e dagli scrittori di questa corrente, i quali abbracciano un’estetica di raffinata decadenza, fatta di isolamento dal mondo e di culto della bellezza.

Il Decadentismo ha influenzato profondamente la letteratura e le arti visive, divenendo uno dei movimenti più significativi della fine del XIX secolo e introducendo molte delle tematiche che saranno poi centrali nelle avanguardie del XX secolo.

Contesto storico e culturale

Il Decadentismo si sviluppa in un periodo di profonde trasformazioni economiche, politiche e sociali. Alla fine del XIX secolo, l’Europa è caratterizzata dalla crescita della società industriale e dall’ascesa della borghesia, che diviene la classe dominante. Tuttavia, questo sviluppo economico e tecnologico è accompagnato da una crisi spirituale e morale. Molti intellettuali si sentono alienati dalla società borghese, che percepiscono come materialista, conformista e priva di profondità spirituale. Alcuni dei fattori storici e culturali che contribuiscono alla nascita del Decadentismo includono:

  • Reazione al Positivismo e al Realismo: Il Decadentismo nasce come una critica al Positivismo e al Realismo, che dominavano la cultura europea del tempo. Mentre il Positivismo promuoveva la fede nel progresso scientifico e nella ragione, i decadenti rifiutano questa visione ottimistica del mondo. Essi vedono la società moderna come corrotta e priva di valori spirituali, e si allontanano dall’idea che la scienza possa fornire risposte alle questioni esistenziali.
  • Crisi dei valori borghesi: Il Decadentismo riflette una profonda crisi dei valori della società borghese. Gli scrittori decadenti rigettano il conformismo, il moralismo e il materialismo della borghesia, e cercano un’alternativa spirituale ed estetica, che trovano nell’arte, nella bellezza e nell’individualismo. In questo senso, il Decadentismo rappresenta una forma di ribellione contro la società contemporanea e i suoi valori dominanti.
  • Influenza del Romanticismo: Il Decadentismo eredita molti aspetti del Romanticismo, in particolare l’enfasi sulla soggettività, sull’esplorazione dell’interiorità e sul ruolo dell’artista come figura isolata e ribelle. Tuttavia, mentre i romantici credevano nel potere delle emozioni e dell’immaginazione come strumenti di redenzione, i decadenti abbracciano una visione più pessimista e disillusa, spesso esaltando il fallimento e l’autodistruzione.
  • Crisi spirituale e disillusione esistenziale: La fine del XIX secolo è un periodo di profonda crisi spirituale e morale, in cui molti intellettuali si allontanano dalle tradizioni religiose e cercano nuove forme di spiritualità. Il Decadentismo si caratterizza per un senso di disillusione esistenziale, per la consapevolezza della fragilità e dell’insensatezza della vita, e per un’attrazione verso la morte, l’ignoto e l’oscuro.

Caratteristiche principali del Decadentismo

Estetismo e culto della bellezza

Uno degli elementi distintivi del Decadentismo è il culto della bellezza come valore assoluto e indipendente dalla morale e dall’utile. Gli scrittori decadenti credono che l’arte debba essere fine a se stessa, e che l’unico scopo dell’esistenza sia la ricerca del bello. Questa idea, conosciuta come estetismo, è riassunta dalla formula “l’art pour l’art” (l’arte per l’arte), che afferma la totale autonomia dell’arte rispetto a qualsiasi funzione sociale, morale o educativa.

Per i decadenti, la bellezza non è solo estetica, ma ha una valenza spirituale e metafisica. Essa è vista come un rifugio dalla banalità e dalla volgarità della vita quotidiana, un ideale irraggiungibile e sublime che l’artista può intuire e rappresentare attraverso l’arte. Tuttavia, la bellezza nel Decadentismo è spesso associata anche al degrado, alla decadenza e alla morte, in quanto riflette l’idea che il bello e il sublime siano destinati a deteriorarsi e a svanire.

Soggettività e isolamento dell’artista

Come i romantici, i decadenti vedono l’artista come una figura isolata e incompresa, che vive in un mondo interiore separato dalla realtà sociale. L’artista decadente è spesso rappresentato come un individuo ipersensibile e raffinato, capace di percepire sfumature della realtà che sfuggono agli altri. Questa condizione di isolamento è vissuta in modo ambivalente: da un lato, l’artista si sente superiore rispetto alla massa volgare e conformista, ma dall’altro soffre per la sua incapacità di trovare un posto nella società.

Il tema dell’alienazione e del distacco dalla realtà è centrale nel Decadentismo, e si riflette in molti dei suoi protagonisti, che scelgono di ritirarsi dal mondo e di vivere in un’esistenza artificiale, lontana dalle preoccupazioni quotidiane. La figura dell’artista decadente è spesso quella di un dandy, un esteta raffinato che vive per la bellezza e disprezza i valori della società borghese.

Attrazione per il mistero e il soprannaturale

Il Decadentismo è caratterizzato da un profondo interesse per l’ignoto, il mistero e il soprannaturale. Gli scrittori decadenti cercano di esplorare le dimensioni più oscure e nascoste dell’esistenza, che vanno al di là della ragione e della scienza. Temi come la morte, il sogno, il peccato, il satanismo e la decadenza morale diventano centrali nella letteratura decadente, che si nutre di un’atmosfera di inquietudine e di trasgressione.

Questo interesse per il mistero si manifesta anche in una forma di spiritualità non convenzionale, spesso associata a culti esoterici, magici o simbolici. Alcuni autori decadenti, come Stéphane Mallarmé, si avvicinano al Simbolismo, cercando di utilizzare l’arte per evocare l’invisibile e il trascendente.

Morbo, decadenza e autodistruzione

Il tema della malattia, sia fisica che morale, è uno dei tratti distintivi del Decadentismo. Gli scrittori decadenti vedono la malattia come una metafora della condizione umana, segnata dalla decadenza e dalla corruzione. La malattia è spesso associata all’artista, che vive in una condizione di sofferenza fisica e spirituale, ma al tempo stesso la trasforma in una fonte di ispirazione creativa.

Questo tema è collegato anche all’idea di autodistruzione e fallimento, che nel Decadentismo assumono una dimensione estetica e sublime. Molti protagonisti delle opere decadenti sono figure destinate alla rovina, che vivono vite segnate dall’eccesso e dalla trasgressione, fino a consumarsi e autodistruggersi.

Decadenza morale e trasgressione

Il Decadentismo è intrinsecamente legato all’idea di trasgressione morale e sociale. Gli autori decadenti spesso sfidano i tabù e le convenzioni della loro epoca, esplorando temi considerati scandalosi o immorali, come il peccato, l’omosessualità, l’adulterio e la decadenza morale. Tuttavia, queste trasgressioni non vengono condannate moralmente: al contrario, sono viste come forme di ribellione contro la mediocrità della vita borghese.

In questo contesto, la figura di Satana assume un ruolo simbolico importante. Molti autori decadenti, ispirati da Baudelaire, vedono in Satana una figura di ribellione contro l’ordine morale e sociale, un simbolo di libertà e di rifiuto delle norme convenzionali.

Temi e motivi del Decadentismo

I temi trattati dalla letteratura decadente sono spesso cupi e trasgressivi, e includono:

  • L’estetismo e il culto della bellezza: La bellezza è vista come l’unica salvezza in un mondo corrotto, ma è anche legata alla decadenza e alla morte.
  • L’alienazione dell’artista: L’artista è una figura isolata, che si distacca dalla società e vive in un mondo interiore fatto di sogni e ideali estetici.
  • La decadenza morale: La corruzione e la decadenza sono tematiche centrali, spesso associate alla malattia fisica e morale.
  • La trasgressione: La sfida ai valori morali convenzionali e l’esplorazione di temi controversi, come il peccato, il vizio e la sessualità.

Principali autori e opere del Decadentismo

Charles Baudelaire (1821-1867)

Considerato un precursore del Decadentismo, Charles Baudelaire con la sua opera Les Fleurs du mal (1857) ha influenzato profondamente gli autori decadenti. Baudelaire esplora i temi della bellezza, del peccato, del satanismo e della decadenza morale, in una visione disincantata e spesso provocatoria del mondo. La sua poesia è intrisa di un senso di malinconia e di ricerca di significati superiori, con una forte componente estetica e simbolica.

  • Les Fleurs du mal (1857): Questa raccolta di poesie esplora temi come l’alienazione, la trasgressione morale, la bellezza e la morte. Baudelaire è noto per il suo linguaggio sofisticato e per la capacità di unire il sublime con il decadente.

Joris-Karl Huysmans (1848-1907)

Huysmans è un altro autore fondamentale del Decadentismo, noto soprattutto per il suo romanzo À rebours (1884), che viene spesso considerato il manifesto del Decadentismo. Il protagonista del romanzo, Des Esseintes, è un esteta decadente che si ritira dalla vita sociale per vivere in un mondo artificiale fatto di lusso, arte e raffinatezza. Il romanzo esplora l’alienazione dell’artista dalla società borghese e l’estetismo come rifugio dalla volgarità del mondo.

  • À rebours (1884): Il protagonista Des Esseintes è un aristocratico che rigetta la vita sociale per dedicarsi a una vita di isolamento estetico. Il romanzo è un inno all’artificiale, al gusto raffinato e alla decadenza.

Oscar Wilde (1854-1900)

Oscar Wilde è uno dei massimi rappresentanti del Decadentismo inglese, noto per il suo stile raffinato e provocatorio e per la sua difesa dell’estetismo. Il suo romanzo The Picture of Dorian Gray (1890) esplora il tema della bellezza eterna e della corruzione morale, mentre la sua vita personale e il suo dandyismo rappresentano l’ideale dell’artista decadente che sfida le convenzioni sociali.

  • The Picture of Dorian Gray (1890): Il romanzo racconta la storia di un giovane che mantiene la sua bellezza eterna, mentre un ritratto invecchia e riflette la sua corruzione morale. È una riflessione sull’estetismo, la bellezza e la decadenza.

Gabriele D’Annunzio (1863-1938)

In Italia, il principale esponente del Decadentismo è Gabriele D’Annunzio, la cui opera incarna molti degli ideali e delle tematiche del movimento. D’Annunzio è noto per il suo culto della bellezza, per il suo dandyismo e per l’esplorazione dei temi dell’eroismo, della sensualità e dell’estetismo. Le sue opere, tra cui Il piacere (1889) e Il trionfo della morte (1894), riflettono la sua ricerca di una vita superiore e raffinata, lontana dalla mediocrità della società borghese.

  • Il piacere (1889): Il romanzo racconta la storia di Andrea Sperelli, un aristocratico decadente e raffinato, la cui vita è dominata dal culto della bellezza e dell’arte, ma anche da una profonda insoddisfazione e disillusione.

L’eredità del Decadentismo

Il Decadentismo ha avuto una profonda influenza sulla letteratura e sulle arti del XX secolo. Molte delle sue tematiche, come l’alienazione dell’artista, il culto della bellezza e l’interesse per la dimensione oscura e misteriosa dell’esistenza, sono state riprese da movimenti successivi, come il Simbolismo, il Surrealismo e l’Espressionismo.

Inoltre, il Decadentismo ha contribuito a ridefinire il ruolo dell’artista nella società, promuovendo l’idea dell’arte come esperienza soggettiva e dell’artista come figura isolata e ribelle. Questo concetto è diventato centrale in molte delle correnti d’avanguardia del Novecento, che hanno continuato a esplorare la relazione tra arte, estetica e società.

In sintesi

Il Decadentismo è stato uno dei movimenti letterari più affascinanti e innovativi della fine del XIX secolo. Con la sua enfasi sull’estetismo, la trasgressione e la decadenza morale, il Decadentismo ha offerto una visione disincantata e provocatoria della modernità, che ha influenzato profondamente la letteratura e l’arte dei secoli successivi. La sua eredità è ancora visibile nella cultura contemporanea, che continua a esplorare i temi dell’alienazione, della bellezza e della ribellione artistica.

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