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La Seconda Guerra Mondiale (1939-1945)

La Seconda Guerra Mondiale (1939-1945)

La Seconda Guerra Mondiale fu un conflitto che coinvolse gran parte del pianeta, causando milioni di morti e ridisegnando completamente il panorama geopolitico del XX secolo. Scaturita dalle tensioni lasciate irrisolte dopo la Prima Guerra Mondiale, fu caratterizzata da una combinazione di guerre lampo, battaglie di logoramento, bombardamenti a tappeto e, infine, dall’uso dell’arma nucleare.

Le cause del conflitto

Le origini della guerra affondano le radici negli eventi successivi al Trattato di Versailles (1919), che impose alla Germania dure sanzioni economiche e territoriali. Questo contribuì alla nascita di sentimenti di rivalsa, su cui Adolf Hitler e il suo partito nazista fecero leva per prendere il potere nel 1933. Le altre cause principali furono:

  • L’ascesa dei regimi totalitari: in Germania con Hitler, in Italia con Mussolini e in Giappone con un governo militarista.
  • Il desiderio di espansione territoriale: la Germania voleva estendere il proprio “spazio vitale” (Lebensraum), il Giappone ambiva al dominio del Pacifico, e l’Italia voleva espandere il proprio impero coloniale.
  • L’inefficacia della Società delle Nazioni, che non riuscì a fermare le aggressioni di Giappone (in Manciuria, 1931), Italia (in Etiopia, 1935) e Germania (occupazione della Renania, 1936; Anschluss con l’Austria, 1938).
  • L’Accordo di Monaco (1938) e la politica dell’appeasement, con cui Francia e Regno Unito permisero a Hitler di annettere i Sudeti dalla Cecoslovacchia, sperando di evitare un conflitto più grande.

Il vero punto di non ritorno fu il Patto Molotov-Ribbentrop (agosto 1939), un accordo tra Germania e Unione Sovietica per spartirsi la Polonia e mantenere una temporanea neutralità reciproca.

Lo scoppio della guerra e le prime fasi (1939-1941)

Il 1º settembre 1939, la Germania invase la Polonia, scatenando la reazione di Francia e Regno Unito, che dichiararono guerra alla Germania. In poche settimane, la Polonia fu divisa tra tedeschi e sovietici.

La guerra lampo (Blitzkrieg)

La strategia tedesca della guerra lampo si rivelò devastante:

  • 1940: Hitler invase Danimarca e Norvegia, poi Olanda, Belgio e Francia. Quest’ultima cadde rapidamente e firmò l’armistizio con la Germania. Nel giugno 1940, Parigi era occupata e nacque il governo collaborazionista di Vichy.
  • Battaglia d’Inghilterra (1940-41): la Luftwaffe tentò di distruggere l’aeronautica britannica, ma la resistenza inglese e il supporto radarico portarono alla sconfitta tedesca.

Il fronte orientale e l’invasione dell’URSS

Nel giugno 1941, Hitler lanciò l’Operazione Barbarossa, l’invasione dell’Unione Sovietica. Nonostante le iniziali vittorie tedesche, l’inverno e la resistenza sovietica (simboleggiata dall’assedio di Leningrado e dalla battaglia di Mosca) rallentarono l’avanzata nazista.

L’entrata in guerra degli Stati Uniti

Il 7 dicembre 1941, il Giappone attaccò la base americana di Pearl Harbor, nelle Hawaii. Questo spinse gli Stati Uniti a entrare nel conflitto, ribaltando gli equilibri mondiali. Da quel momento, la guerra divenne davvero globale.

La svolta della guerra (1942-1943)

Il 1942 fu un anno cruciale in cui le potenze dell’Asse iniziarono a perdere terreno.

Il fronte del Pacifico

Dopo Pearl Harbor, il Giappone conquistò vaste aree in Asia e nel Pacifico, ma subì una grave sconfitta nella Battaglia delle Midway (giugno 1942), che segnò l’inizio della controffensiva americana.

La campagna d’Africa e lo sbarco in Sicilia

Gli Alleati, guidati da Montgomery e Eisenhower, sconfissero le truppe italo-tedesche di Rommel a El Alamein (1942), per poi sbarcare in Marocco e Algeria. Nel luglio 1943, lo sbarco in Sicilia portò alla caduta di Mussolini, arrestato e sostituito da Badoglio, che negoziò l’armistizio con gli Alleati (8 settembre 1943). L’Italia entrò in guerra contro la Germania, ma il paese fu diviso tra la Repubblica Sociale Italiana (Nord) e gli Alleati (Sud).

La battaglia di Stalingrado

La più sanguinosa battaglia della guerra si combatté tra il 1942 e il 1943 a Stalingrado, dove l’Armata Rossa sovietica, guidata da Zhukov, respinse i tedeschi. Questa sconfitta segnò l’inizio del declino dell’Asse.

La fine della guerra (1944-1945)

Con il progressivo avanzamento degli Alleati e dell’URSS, le potenze dell’Asse furono travolte.

Lo sbarco in Normandia (D-Day)

Il 6 giugno 1944, gli Alleati sbarcarono in Normandia con l’Operazione Overlord, aprendo un nuovo fronte in Europa occidentale. In pochi mesi, Parigi fu liberata e le truppe anglo-americane avanzarono verso la Germania.

L’avanzata sovietica e la caduta di Berlino

Sul fronte orientale, l’Armata Rossa liberò la Polonia e avanzò fino alla Germania. Berlino fu accerchiata e Hitler si suicidò il 30 aprile 1945. Il 7 maggio 1945, la Germania firmò la resa incondizionata.

La fine della guerra nel Pacifico

Nonostante la resa della Germania, il Giappone continuava a combattere. Per accelerare la fine del conflitto, gli Stati Uniti sganciarono due bombe atomiche su Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945). Il 2 settembre 1945, il Giappone si arrese.

Le conseguenze del conflitto

  • Milioni di vittime: Si stima che la guerra abbia causato oltre 60 milioni di morti, tra militari e civili.
  • L’Olocausto: Il genocidio perpetrato dai nazisti nei confronti degli ebrei e di altre minoranze portò allo sterminio di circa 6 milioni di ebrei nei campi di concentramento.
  • L’ONU e la Guerra Fredda: Dopo la guerra, fu fondata l’ONU per prevenire nuovi conflitti. Tuttavia, il mondo si divise tra Stati Uniti e URSS, dando inizio alla Guerra Fredda.
  • Divisione della Germania: Il paese fu diviso in Germania Ovest (filo-occidentale) e Germania Est (filo-sovietica).
  • Fine dell’era coloniale: La guerra accelerò la decolonizzazione di Asia e Africa.

La Seconda Guerra Mondiale cambiò radicalmente il mondo. Il costo umano e materiale fu immenso, e il conflitto portò alla nascita di nuove potenze globali e a un nuovo equilibrio geopolitico, ponendo le basi per la seconda metà del XX secolo.